A cura di Cinzia Cavestro
DEFINIZIONE
Per poter fare la diagnosi di emicrania bisogna che siano avvenuti almeno 5 attacchi che abbiano avuto le caratteristiche cliniche specifiche di questo tipo di cefalea.
Queste sono:
La definizione precisa, secondo i criteri della classificazione internazionale delle cefalee, permettere di migliorare le capacità di diagnosi e ridurre le possibilità di errore.
Una diagnosi corretta permette di curare al meglio questa malattia e di valutare e controllare gli elementi di rischio eventuale ad essa correlata.
Materiale tratto dalla presentazione della Dr.ssa Lidia Savi, ad Alba, Novembre 2010
Testo modificato e implementato a cura di Cinzia Cavestro
CARATTERISTICHE DEL DOLORE
Il dolore si manifesta come sede da un solo lato del caso nel 50% dei casi, per i restati è bilaterale.
La sede è varia, ma prevalentemente localizzata nella parte anteriore o laterale del capo, Frontale, obitaria, temporale, parietale, più raramente posteriore, occipito-nucale, o al vertice o cranio-auricolo-mastoidea, a volte con irradiazione del dolore in sede facciale o cervicale.
Nel 50% circa dei casi è di tipo Pulsante, in alternativa può essere descritto come continuo, gravativo, trafittivo, lancinante.
Per definizione l’ intensità è moderata o severa; con questi termini si intende:
- Moderata = limita, ma non impedisce lo svolgimento delle normali attività
- Severa = impedisce lo svolgimento delle normali attività o costringe a letto
Essa tipicamente aumenta per lievi sforzi fisici.
CARATTERISTICHE DELLE CRISI
Frequenza
Da studi di popolazione, la frequenza media in generale si assesta su 1-4 attacchi. Diversa invece è la frequenza media di attacchi dei pazienti che accedono ai centri cefalea; in questo caso la media dei pazienti presenta 15 giorni al mese di cefalea.
Durata
Generalmente l’attacco si esaurisce, dopo essere stato trattato, nell’arco della giornata. A volte dura più giorni consecutivamente, fino a 3 giorni. L’attacco tipico non trattato ha in effetti tale durata. Qualora duri così tanto nonostante la terapia farmacologica si deve pensare che il farmaco usato non sia appropriato oppure non sia stato usato per la giusta via di somministrazione.
Sintomi di accompagnamento
Nausea, vomito, fotofobia (fastidio per la luce), fonofobia (fastidio per i rumori-suoni), fanno parte dei sintomi cardine di questo tipo di cefalea e sono quelli che sono essenziali per fare la diagnosi di emicrania.
Oltre a questi sintomi, possono coesisterne vari altri, quali: vertigini, osmofobia (fastidio per gli odori), disturbi intestinali, disturbi urinari, turbe del sonno, sudorazione, sensazione di freddo/caldo, palpitazioni, ansia, irritabilità, agitazione, diminuzione della memoria, difficoltà di concentrazione.
Essi concomitano la presenza della cefalea e in genere sono maggiori in proporzione all’intensità del dolore.
Sintomi preliminari/premonitori
La FASE PRODROMICA può precedere la fase algica da ore a due giorni. Essa consiste in modificazione di:
Sintomi residui
La FASE di RISOLUZIONE o RECUPERO si manifesta con resdui di vomito, alterazione della diuresi, alterazioni del sonno, oltre che una protratta astenia e inappetenza.
Fattori scatenanti e aggravanti
Con questo termine si intendono quei fattori che aumentano la probabilità che un soggetto emicranico sviluppi un attacco nel breve periodo (solitamente <48 ore).
Essi sono molti, i più frequenti sono le malattie infiammatorie o dolorose riguardanti faccia, testa o collo, e le malattie dell’umore, come ansia, depressione e attacchi di panico.
Seguono le modifiche ormonali nella donna (mestruo, ovulazione, pillola), l’esposizione ad alcuni cibi, l’esposizione a stimoli intensi (luce, suoni, odori), il cambio del ritmo quotidiano, i cambi atmosferici e barometrici, i cambi di altitudine e i cambi termici.
Qualora i fattori scatenanti siano peculiari e distintivi dell’emicrania nel singolo soggetto, si possono define delle forme particolari di emicrania, quali ad esempio:
Esistono poi FATTORI AGGRAVANTI, ossia fattori che agendo in un periodo relativamente prolungato (in genere da settimane a mesi) producono un incremento di intensità e frequenza degli attacchi emicranici.
I principali sono i fattori scatenanti però protratti, l’abuso di sostanze, alcool, fumo e altro, l’abuso di farmaci, anche quelli per trattare la cefalea. Aggravanti sono poi anche le comorbidità frequentemente associate all’emicrania, per i cui dettagli si demanda al capitolo apposito.
Sintomi neurologici focali
I sintomi neurologici focali associati all’emicrania costituiscono quello che viene definito AURA EMICRANICA.
Essi sono prevalentemente disturbi della visione, più raramente della parola, sensibilità e forza, e si presentano nell’ora precedente la cefalea, con durata tra 5 e 60 minuti, oppure isolati, senza cefalea.
Per i dettagli si rimanda all’apposito capitolo sull’emicrania con aura.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
La diagnosi differenziale (DD) si pone sia nei confronti delle altre cefalee primarie, sia nei confronti delle cefalee secondarie.
DD con cefalee primarie
– Cefalea tensiva
– TACs (Trigeminal Autonomic Cephalalgias), es cefalea a grappolo e altre
DD con le cefalee secondarie:
Caratteristiche generali della cefalea secondaria, diverse a seconda del tipo di cefalea secondaria:
di meno...
a cura di Grazia Sances,
Centro Cefalee dell' Ist Neurologico Mondino, Pavia
Nella relazione la Dr.ssa Sances affronta il tema della diagnosi differenziale tra cefalee primarie e secondaria, e di come una cefalea secondaria possa anche presentarsi con caratteristiche simili alle cefalee primarie.
Ricorda quali siano i segnali d'allarme, che devono allertare per una possibile situazione di criticità.
Riprende quindi i criteri diagnostici descritti nella classificazione internazionale delle cefalee, strumento fondamentale per una corretta diagnosi.
Ribadisce come per effettuare una diagnosi corretta siano fondamentali la storia clinica, l'esame fisico e eventuali indagini appropriate ove necessario. E' importante raccogliere dati relativi all'anamnesi familiare, fisiologico-lavorativa, endocrino-ginecologica, patologica remota, oltre ad una dettagliata anamnesi specifica sulla cefalea.
Entra quindi nel dettaglio sui criteri per la definizione dell'emicrania senz'aura, dell'emicrania con aura. Racconta poi in sintesi cosa si intende per aura e come vi siano diversi tipi di aura emicranica.
Riporta la descrizione dell'attacco in toto, dai prodromi ai postumi.
Descrive in sintesi le principali differenze tra le maggiori cefalee primarie.
Diversi sono i fattori scatenanti e i fattori che contribuiscono alla gravità dell'emicrania. In particolare descrive alcuni aspetti peculiari nella donna.
L'emicrania è co-morbida con diverse altre malattie, che vengono descritte.
L'emicrania ha un andamento che cambia nel corso della vita, alcune trasformazioni e i fattori che le influenzano vengono descritte.
Argomento complesso è quello della cronicizzazione e la Dr.ssa Sances ci da alcuni spunti.
Infine spiega come serva uno strumento di monitoraggio della cefalea, che è il diario della cefalea.
La cefalea in generale, l'emicrania in particolare e la forma cronica soprattutto, sono un male sociale ad alto costo e disabilità.
Nella presentazione che segue, la Dr.ssa Sances sottolinea i vari aspetti epidemiologici , gli aspetti legati alla disabilità dell'emicrania e altri sui costi che questa patologia comporta.